AUTOSTIMA NEL BAMBINO E IL RUOLO DELLA SCUOLA

Divenuto di forte attualita’, l’argomento, Autostima in ogni ambiente di socializzazione. Nella psicologia dell’eta’evolutiva un’ autostima positiva e’ considerata il fattore centrale di un buon adattamento socio-emozionale.

Prima di andare avanti facciamo chiarezza su che “cos’e’ l’autostima?“. L’autostima e’ la costruzione del proprio se’, il nostro IO, e di sentirsi adeguati alla vita e alle sue richieste. E’ la fiducia che il bambino acquisisce di se’ stesso ed assume la consapevolezza di reagire alle sfide, creando un immagine di se’ legata ad una sana autostima.

In questo processo, di costruzione dell’autostima, oltre la scuola, e’ di fondamentale importanza il ruolo dei genitori, i quali hanno il compito di elaborare con il bambino gli insuccessi, trasformandoli in punti di forza realizzando successi, fino a creare nuovi obiettivi, divenendo cosi una solida componente per la salute mentale dello stesso.

Fatta questa premessa ritorniamo a trattare l’argomento di interesse di questo articolo: “Che ruolo ha la scuola nella formazione dell’autostima del bambino?”

La scuola assume un ruolo
fondamentale nella
formazione dell’autostima del
bambino.

I bambini arrivano a scuola con una base di autostima e fiducia già formatasi in precedenza che verrà quindi influenzata dal nuovo ambiente in cui si trovano e dai nuovi rapporti interpersonali che avranno.


Le nuove esperienze vissute dalla
scuola influenzeranno la
percezione della stima di sé.


Molti studi hanno messo in evidenza come il funzionamento scolastico rappresenti uno dei più importanti fattori capaci di
condizionare l’autostima nel periodo dell’infanzia e
dell’adolescenza.


Se il funzionamento scolastico è problematico, va da se’, che anche la prestazione scolastica del bambino sarà
inadeguata
e il bambino sarà scarsamente motivato.

I comportamenti che influenzano l’autostima, nel bambino, sono ad esempio sono:

l’utilizzo di etichette negative,

messaggi di mancato apprezzamento e di inadeguatezza rispetto alle aspettative,

paragoni impliciti ed espliciti con altri bambini.

Questi comportamenti sono messaggi, per il bambino, che
comincerà a crearsi un’idea di sé legata a sentimenti di
inadeguatezza e incompetenza .


L’attenzione invece deve essere posta sul processo, sull’impegno e sulla motivazione del bambino
nell’eseguire un compito.
Quindi i comportamenti dell’insegnante che si
tradurranno in messaggi per il bambino devono: comunicare
per educare e fare apprendere e aiutare costruire un senso di
identità positiva.