Come si sviluppa il linguaggio del bambino

Come si sviluppa il linguaggio del bambino

Il linguaggio è un sistema arbitrario di simboli (Brown, 1965).
Le parole, infatti, rappresentano (sono simboli) delle cose.
Durante lo sviluppo il bambino apprende ad associare
simboli e cose. Per linguaggio, quindi, non si intendono solo
le singole parole, ma anche le regole usate per
pronunciarle, per combinarle tra loro e per dargli significato.

Tra le varie funzioni le linguaggio,
risultano particolarmente importanti
quelle riferite alla comunicazione, al
pensiero e all’autoregolazione
(Schaffer, 2004).

 

Il linguaggio viene utilizzato per parlare con gli altri. Ciò
implica abilità anche sociali, dal momento che calibriamo
ciò che diciamo anche sulla base della prospettiva altrui.

Solo all’età di 3-4 anni i bambini arrivano però a
padroneggiare le strutture basilari della propria lingua nelle
diverse aree in cui si articola il linguaggio. A quest’età sul
piano fonetico, lo sviluppo della capacità di produzione dei
suoni è completata e consente di realizzare stringhe più
complesse dal punto di vista della programmazione
fonoarticolatoria.

Il bambino a questo punto possiede anche delle strutture
sintattiche e il lessico ha raggiunto una ricchezza
sufficiente per consentigli di utilizzare il linguaggio. Nelle
prossime lezioni vedremo come tali abilità si sviluppano.

La capacità generativa è presente fin dalla nascita anche se
si esprime in modo diverso nelle diverse fasi dello sviluppo e
nelle diverse aree del sistema linguistico. Il linguaggio
verbale non si insegna, ma si acquisisce, si apprende o
emerge.

Nello specifico ricordiamo che:
 Un bambino di 3 giorni discrimina la voce materna da quella di
altre donne (DeCasper e Fifer, 1980)
 A 1 mese vi è una preferenza per il volto materno rispetto ad
altri stimoli, (Mehler et al., 1978)
 Sempre a 1 mese discrimina tra suoni che differiscono per una
singola caratteristica fonetica (Eimas et al., 1971)

 

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La Nascita

Lo Sviluppo Prenatale

Queste abilità precoci sonol’esito dell’esperienze percettive prenatali che il bambino ha vissuto soprattutto
durante l’ultimo trimestre di vita intra-uterina, quando l’organo dell’orecchio è già formato.

Il feto è quindi in grado di percepire le basse frequenze che veicolano le informazioni intonazionali e
prosodiche, ma anche melodie e ritmi.

Tali esperienze permettono al bambino di sviluppare già prima della nascita una certa sensibilità ai suoni del
linguaggio (VOT, luogo e modo di articolazione, ordine sequenziale).

Tale sensibilità rimane in modo generale per lingue diverse fino ai 6 mesi, in seguito si riduce
gradualmente fino ad arrivare ad includere solo la propria lingua madre per cui si sono ricevuti dei
rinforzi

Tale sensibilità linguistica rappresenta il punto di partenza per lo sviluppo del linguaggio che come
vedremo è un processo complesso e molto lungo.